Nel mondo in rapida evoluzione dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale generativa, due dei nomi più discussi sono ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Questi strumenti offrono funzionalità avanzate per la generazione e l’elaborazione di testi, ma presentano differenze significative nelle loro versioni gratuite e a pagamento, nonché nella qualità dei dati e trasparenza delle informazioni che restituiscono agli utenti. Mettiamoli quindi a confronto per scoprire quale delle due AI generative è la migliore.
ChatGPT: l’offerta di OpenAI
La versione gratuita di ChatGPT utilizza il modello di linguaggio GPT-3.5, che è adeguato per compiti quotidiani come la stesura di e-mail, la rielaborazione di appunti o la sintesi di testi. È uno strumento versatile che consente di generare contenuti testuali in modo rapido ed efficace.
Passando alla versione a pagamento, al costo di 24,40 dollari al mese (circa 22,80 euro), gli utenti hanno a disposizione GPT-4, un modello di linguaggio più avanzato che offre maggiore creatività e precisione nello stile della scrittura. Tra le altre cose, GPT-4 può effettuare ricerche online, caratteristica che gli consente di fornire agli utenti risposte sempre aggiornate. Questa capacità è particolarmente utile se pensiamo ai casi in cui dobbiamo svolgere per esempio un’indagine di mercato e abbiamo bisogno di dati sempre attuali. A questo proposito, GPT-4 consente la creazione di modelli personalizzati per attività specifiche. Immaginiamo per esempio di essere degli esperti di pubblicità: in questo caso potremmo addestrare la chat a creare slogan, dando in pasto all’AI alcuni esempi efficaci. Un data analyst invece potrebbe per esempio automatizzare l’analisi dei dati. Infine, chi ha poco tempo a disposizione, può addestrare la chat attraverso una serie di modelli già presenti in OpenAI, inclusi quelli per la produzione di immagini.
L’ultimo modello di OpenAI supporta anche il caricamento e l’elaborazione di file, inclusi immagini, documenti PDF e fogli di calcolo Excel, permettendo di analizzare i contenuti di questi file per generare risposte appropriate.
Gemini: L’Offerta di Google
Gemini, il chatbot AI di Google, si propone come diretto concorrente di ChatGPT.
Nella sua versione gratuita, Gemini offre strumenti di base per la generazione di testi, ma con alcune limitazioni rispetto alla versione premium. Un aspetto rilevante è la mancanza della capacità di generare immagini, una funzionalità che è stata ritirata dopo una serie di errori che hanno portato a diverse gaffe per l’azienda.
Inoltre, la versione gratuita di Gemini non supporta la creazione di file Excel, PDF o Word. Tuttavia, consente di lavorare con file dell’ecosistema Google, come Documenti Google (l’equivalente di Word) e Fogli Google (l’equivalente di Excel), sebbene con funzionalità piuttosto limitate. Questo significa che, mentre è possibile creare e modificare documenti e fogli di calcolo all’interno della piattaforma Google, le capacità di queste operazioni sono ridotte rispetto a ciò che potrebbe essere necessario per compiti più complessi.
Per superare questi ostacoli, occorre necessariamente passare alla versione a pagamento. In questo caso infatti Gemini amplia notevolmente le sue funzionalità, offrendo strumenti più avanzati e una maggiore integrazione con altri servizi di Google. Gli utenti della versione premium possono usufruire di una maggiore capacità di calcolo e di elaborazione, il che si traduce in risposte più rapide e precise. Inoltre la versione a pagamento include funzioni avanzate per la gestione dei documenti e dei dati.
Qualità dei dati e Affidabilità delle Informazioni
Un aspetto cruciale nell’uso dei chatbot AI è l’affidabilità delle informazioni fornite. La qualità delle risposte fornite dipende infatti a sua volta dalla qualità dei dati che gli vengono forniti in fase di addestramento.
Le allucinazioni delle AI, ovvero risposte false o fuorvianti, sono causate da dati scadenti. Gemini cerca di mitigare questo problema, mostrando chiaramente da dove provengono le sue informazioni. Gemini, con il suo “double check”, evidenzia in verde le informazioni verificate e in rosso quelle non confermate.
ChatGPT, al contrario, è il meno trasparente nel fornire le fonti. La versione gratuita non offre questa possibilità, mentre la versione a pagamento con GPT-4 lo fa solo su richiesta e in modo parziale.
Come abbiamo visto in questo articolo, le variabili da tenere in considerazione per capire qual è l’AI generativa più adatta alla tua azienda sono molteplici. Alla base di un buon funzionamento degli assistenti virtuali vi è però sempre un ottimo lavoro svolto sui contenuti della Knowledge Base da cui attingono i chatbot per fornire le risposte adeguate.
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